L’influenza di quest’anno è
davvero terribile.
E lo dico io che sono proprio una
veterana.
Che non me ne perdo una e ogni
inverno, per me, è un appuntamento fisso.
Quest’anno non se ne vuole
andare.
Quattro giorni di febbre e ancora
mi sento come il primo giorno.
Che poi, va bene la tosse, il mal
di schiena da non riuscire a stare in piedi, anche la febbre alta, sennò non sarebbe influenza, ma l’insonnia no.
L’insonnia non la posso
accettare.
Dove sono finite quelle
bellissime dormite lunghe tutto un giorno e una notte, tra una Tachipirina e
l’altra?
Quelle dormite profonde, in cui,
a sprazzi, apri un occhio giusto per vedere un tronista e poi lo richiudi
immediatamente?
Niente, non si dorme.
Infinite partite a Ruzzle, me la
sto cavando così.
E aspetto che passi.
Stamattina intorno alle 12.30 mi
suonano al campanello: “Medico fiscale!”.
Solita risposta: “Terzo piano.”
Apro la porta e mi trovo davanti
un prete giovane, di colore, che sta analizzando attentamente un foglio di
carta.
Alza le mani, spaventato, non
stava facendo niente, è venuto per la benedizione della casa, ma c’è un grosso
problema, io non risulto nella lista di case da benedire.
Ok, cerco di spiegargli che per
me non ci sono problemi e lo avviso che, nel frattempo sta salendo anche il
medico.
Lui non mi capisce, forse non
parla bene l’italiano, forse io non mi so spiegare, forse non essere presente
su quel foglio di carta è veramente un problema.
“Medico? No, io sono prete. Facciamo tutti una preghiera?”.
Ora, per me può andare anche
bene, sentiamo che ne pensa il medico.
“No, medico, medico non c’entra nulla. Se vuoi, preghiamo insieme.”
Medico non c’entra nulla, ma nel
frattempo è arrivato.
Mi guarda con un’espressione
sbalordita, come se con gli occhi mi stesse chiedendo: “Ma la situazione è davvero così grave?”.
Insomma, il risultato è stato che
se ne volevano andare entrambi e ritornare dopo dieci minuti.
Non è stato facile convincerli
che uno dei due doveva rimanere, perché dopo dieci minuti si sarebbe
ripresentata la solita situazione.
Che ne so, forse era una
questione di precedenza.
Comunque alla fine è rimasto il
medico e il prete è ritornato.
E nel dubbio, visto che non ero
nella lista, la casa me l’ha innaffiata ben bene di acqua benedetta.
Non si sa mai…
Viva gli equivoci!
9 commenti:
Ah, ah...avrei voluto vedere il prete che benediva il medico o il medico che chiedeva trentatre al prete! Ti capisco benissimo per l'influenza. IO sono a casa da sabato e mi sento uno straccio come il primo giorno. Quanto alla benedizione della casa , anche con la mia, abbondano!
Rimettiti.
Raffaella
Sì, è stata una scena fantastica, ho continuato a ridere per tutto il pomeriggio.
L'influenza è micidiale, l'anno prossimo farò il vaccino (anche se lo dico tutti gli anni e poi non lo faccio mai).
P.S. Sono una grande fan del tuo blog e del modo fantastico che hai di scrivere, che va dritto al cuore. Appena guarisco, andrò a comprare il tuo libro
ahahah! mi immagino cosa avrà pensato il medico vedendo il prete al tuo capezzale!!!!!
Sì, devo dire che lo sguardo è stato veramente eloquente!
Ciao! Sì l'influenza di quest'anno è terribile!!
Ah ah ah, che buffa situazione :) In bocca al lupo per la tua guarigione (che nel frattempo, immagino, sia già avvenuta :) )
Ti ringrazio, anch'io pensavo che fosse già avvenuta, ma mi è ritornata la febbre...
non male l'incontro del prete con il medico, viste le tue condizioni ...
Effettivamente...
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