giovedì 14 febbraio 2013

Love is...


Lei è alta, robusta, dal portamento diritto e dal tono di voce acuto e forte, trasmette un’immagine di imponenza, come se tutto, nel suo essere, fosse messo lì per gridare: “Io ci sono!”.
Lui è minuto, un po’ schivo, parla poco e si muove velocemente, quasi furtivo, come uno scoiattolo che salta da un ramo all’altro.
Lei è tendenzialmente forte, ma è attraversata da una serie di debolezze, che, forse, sono tipicamente femminili.
Si infervora, si incupisce, si preoccupa, si inquieta, si perde in una goccia d’acqua, si scoraggia nelle difficoltà.
Lui è una roccia.
Pacato, sereno, tranquillo.
Non si scompone, quasi niente lo turba, perché vive guardando un bicchiere sempre pieno, mai a metà, comunque vadano le cose.
Loro si amano.
Si guardano negli occhi.
Si sfiorano la mano.
Si cercano con lo sguardo, quando sono lontani.
Parlano la stessa lingua.
Hanno un bagaglio che trabocca di vita e che trasportano insieme, hanno anni da raccontare, esperienza da regalare e un sentimento profondo che li tiene uniti.

Lei si voleva sposare, voleva una famiglia.
Lui era molto più grande, ma era timido, solitario, imbranato con le donne.
Lei iniziò a corteggiarlo.
Lui si arrese: “Io non mi sapevo muovere, in quel mondo, ma lei è stata testarda. Si è innamorata dei miei silenzi…”.

Loro camminano insieme.
Lei, a volte, si fa travolgere dalla vita quotidiana, si sente impotente di fronte agli ostacoli, si avvolge in pensieri inutili.
Lui i problemi li affronta quando ci sono, il resto lo banalizza, sorride, fa battute, distrugge i castelli che lei riesce a creare senza fondamenta.
Lei va in aereo e trema tutto il tempo, per la paura che possa cadere.
Lui sorride: “Perché continui a preoccuparti? L’aereo cade? Non è mica tuo…”.
Lui reagisce così, su ciò che ritiene banale.
Lei, ogni tanto, si irrita, ma della compostezza di lui non riesce a farne a meno.
Lei si mette a dieta più volte.
E diventa intrattabile.
Lui vuole lei, non solo l’involucro: “Forse la dovresti finire la dieta, sei dimagrita abbastanza. Lo sai che troppo magra non mi piaci.”.
Lei si prende cura di lui, lo vizia, gli insegna a parlare, là dove i suoi silenzi non sarebbero stati sufficienti.
Lui le regala le sue certezze.

Nei loro sguardi brilla quella complicità, intima e segreta, che appartiene soltanto a loro, da cui il resto del mondo non può che esserne escluso.
Anche se ne sono trascorsi, di anni.
Anche se la vita ci è passata nel mezzo, al loro amore.
Anche se lei pensa al passato e dice: “Ormai..”.
Perché lui le ricorda ancora che “non si dice mai, ormai”.

Loro hanno rischiato di perdersi varie volte negli ultimi anni.
Lei, lui, ancora lei, ancora lui e di nuovo lei.
Ogni volta c’era soltanto terrore negli occhi di chi vedeva l’altro allontanarsi.
Perché dopo un amore così, come glielo dai, un senso, al sole che sorge ogni mattina?
L’ultima volta è toccato a lei.
Doveva subire un’operazione, aveva una grande paura.
Lui ha attraversato il parcheggio dell’ospedale, sotto un violento temporale, mentre faceva freddo e l’ombrello lo aveva dimenticato a casa, insieme a tutto quello che, in quel momento, era soltanto inutile.
E’ rimasto tutta la giornata con lei, con i vestiti bagnati, per non lasciarla da sola, mentre lei lo incitava ad andare a cambiarsi e con gli occhi lo ringraziava, per essere ancora lì.

Loro li conosco da qualche anno.
Loro, per me, sono l’amore.
Non so com’erano prima, se si sono ritrovati nel momento in cui tutto il resto è stato messo da parte, o se non si sono mai persi, nemmeno quando c’era ancora tutto il resto.
Si incontrano mille coppie sgangherate, tutti i giorni, e magari lo è anche la mia, poi ti trovi davanti due persone come loro e non puoi fare altro che rimanerne affascinata.
Due persone per le quali l’amore è davvero guardare insieme nella stessa direzione e non importa se questo lo ha detto Saint-Exupéry o se è una frase dei Peanuts, perché quello che conta è soltanto l’amore.
Che resiste.
Che si sente, si percepisce, ti viene sbattuto in faccia.
Che si legge negli occhi di lei, ogni volta che lo guarda.
Che si sente nella voce di lui, quando le parla.
Che passa attraverso le loro mani, quando cercano il contatto.

Lei si chiama Luigina.
Lui Rino.
Lei ha 79 anni.
Lui 88.
E oggi, sicuramente, si sono scambiati gli auguri.

Buon S. Valentino a tutti quelli che ancora ci credono, all’amore…

2 commenti:

raffaella ha detto...

Che meraviglia...
Raffaella

Ilaria ha detto...

Rimango incantata a osservarli ogni volta che li incontro...

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