Ci sono momenti in cui il tempo
che passa fa un certo effetto.
Quando ero bambina non sopportavo
gli incontri casuali con gli amici dei miei genitori, perché odiavo le solite
frasi “Ma quanto è cresciuta!”, “Non è possibile che sia già diventata così
grande!”, “Si vede come passa il tempo!”…
Ogni volta mi stampavo in faccia
un sorrisetto di circostanza, mentre dentro di me sbuffavo annoiata,
chiedendomi come fosse possibile che tutti ripetessero sempre le stesse cose.
Per me erano frasi fatte, inutili
convenevoli, buttati là così, per dire qualcosa, senza senso.
Poi succede che passi dall’altra
parte della barricata e il tempo che passa te lo trovi seduto di fronte.
E la storia cambia.
Quei convenevoli di allora lo
assumono, un senso.
A volte capitano momenti così.
Momenti in cui porti tuo figlio a
uno spettacolo per bambini e trovi una tua compagna di classe delle superiori,
seduta proprio di fronte a te.
Il tempo che passa.
Che fa uno strano effetto.
Perché una cosa è quando le
persone ti camminano accanto, mentre il tempo trascorre, un’altra è quando fai
un bel salto di vent’anni.
Lì per lì, un po’ lo trattieni il
fiato.
Vent'anni…
“Beh, alla fine ci riconosciamo
ancora”, mi ha detto lei, per rompere quel primo momento di lieve imbarazzo
misto a stupore.
Ci siamo messe a parlare, di
tutto e di niente, come forse si fa in questi casi, perché non è che quella
vita che c’è stata nel mezzo la puoi raccontare in mezz'ora.
Peschi le ultime cose, quelle più
vicine, quelle che fanno parte del presente: tuo figlio che va a scuola, il tuo
lavoro, dove vivi, le conoscenze comuni, lo spettacolo appena visto, la pioggia
che non dà tregua.
Parli come se fosse passato
qualche giorno dall'ultima volta, ma non è un parlare a vuoto, non sono
convenevoli.
Perché c’è intesa.
C’è una visione simile delle cose,
in quelle poche parole e in quel ridere insieme, dietro a un paio di battute.
E allora ho pensato che forse è
così, quando con una persona c’è stata una forte sintonia e hai condiviso con
lei un’età importante.
Basta un flash, un secondo
appena, per ritrovarla, quella sintonia.
Basta uno sguardo, che rimane
sospeso per qualche secondo, prima di riconoscersi.
E quel filo che ieri ci univa e
che era fatto di interrogazioni, primi amori e uscite insieme, si può ricongiungere
in un attimo, anche se oggi è fatto di figli, lavoro e mutuo da pagare.
Ci siamo ripromesse di rivederci
presto, consapevoli che spesso questo non succede.
Non lo so se ci rincontreremo
domani o tra altri vent’anni, ma è stato bello ritrovare quell’intesa.
E’ stato bello uscire da quella
stanza con una delle tue migliori amiche della scuola e con i nostri figli per
mano.
Anche se fa uno strano effetto.
Anche se lo senti che quel tempo
di ieri, non è quello di adesso.
Perché al ragazzetto che, quella stessa
mattina, ti ha fatto squillare il telefono di casa alle cinque per farti uno
scherzo e ti ha fatto prendere un mezzo colpo, due o tre parole gliele diresti
volentieri.
Forse anche più di due o tre,
forse gli faresti una vera e propria paternale, di quelle pesanti, di quelle
che lo riempiresti talmente di sensi di colpa, da farlo sentire un vero str…
Ieri li facevo anch'io, gli
scherzi al telefono (non alle cinque di mattina).
Ma oggi sono dall'altra parte
della barricata.
10 commenti:
Nelle vacanze natalizie mi è capitato un incontro simile in un grande negozio con un compagno del liceo: eravamo lì a chiederci "Ma tu quanti figli hai?" mentre vent'anni e passa fa ci chiedevamo "Hai fatto la versione di greco?"...beh, è stato strano, ma in modo piacevole!
Comprendo cosa vuoi dire e sono anche d'accordo sulla sintonia che resta in fondo all'anima e magari torna a fare capolino quando meno te l'aspetti, in un incontro casuale... :-)
Ciao Ilaria, grazie per essere passata nel nostro blog! Abbiamo visto che il tuo è recentissimo. Ti facciamo allora un caloroso in bocca al lupo per la tua nuova avventura! A presto! :D
Anche a me è capitato, quando mi è capitato di vedere delle ex-compagne con cui ho condiviso tanto, era come se non ci fossimo mai perse di viste.
Mi era capitato altre volte di vedere ex compagni di classe, ma non erano persone con cui avevo condiviso molto. Questo incontro, invece, mi ha colpito...
@IlPrincipeRanocchio: crepi il lupo!
Ciao e piacere di conoscerti io sono una mamma di gemelle, a presto.
Ciao, piacere! E grazie per la visita...
Che bel post Ilaria! :)
Ricordo anch'io quando gli amici dei miei genitori mi dicevano: Ma quanto sei cresciuta!
Era un vero orgoglio per me, quasi fosse opera mia quella crescita!
Poi col tempo, visti i successi in altezza di mia sorella minore, hanno iniziato a risparmiarsi qualsiasi tipo di complimento rivolto verso la mia "crescita". E adesso penso a come passa il tempo, adesso sono una donna e ho una serie di progetti per il mio futuro.
Adesso, come te, mi trovo dall'altra parte.
Adesso sono io a fare commenti della serie "Come cresci in fretta".
http://pensierinviaggioo.blogspot.it
Io invece non ero orgogliosa di quei commenti, anzi li odiavo proprio, perché mi sembravano detti così, tanto per dire qualcosa e basta.
Poi ti rendi conto che avevano ragione, perché soprattutto sui bambini, basta che non li vedi per un po' e hai proprio la percezione del tempo che passa
Già.. quanto è vero! Crescono in men che non si dica.. ed ecco che già sono adolescenti, e poi adulti. Non c'è niente di più bello che assistere alla crescita di un bambino :)
http://pensierinviaggioo.blogspot.it
Ho sbirciato un po' il tuo blog e l'ho trovato davvero carino, per questo ti lascio un piccolo premio. Potrai ritirarlo su:
http://cookandthebaby.wordpress.com/2013/03/20/liebster-blog-award/
Ci vediamo presto :)
Cherry
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